Audio e Video con trascrizione automatica

Effettua trascrizione automatica in file testo

Videoregistra con audio da 2 o più punti di ripresa

Crea hashing dei file a riprova della autenticità dei dati

Gestisce fino a 2 sale interrogatori con autonomia illimitata, copia file video/audio della lunghezza desiderata su DVD o supporto USB, è discreto e non invasivo, con utilizzo semplice ed intuitivo.

Un vero impianto fisso dedicato all’interrogatorio che rispetta i diritti degli operatori di PL.

Sistema per interrogatori secondo la “Riforma Cartabia”

Il Decreto Cartabia amplia le modalità di documentazione degli atti destinati a contenere le dichiarazioni delle persone coinvolte nel procedimento prevedendo, accanto all’ordinario verbale riassuntivo, la registrazione audiovisiva (nuovo art. 134 c.p.p.).

Il sistema ideato da ALMA SICUREZZA consente di effettuare una registrazione multipla dell’interrogatorio, grazie alla presenza di più telecamere con microfono le quali conservano una copia di sicurezza del flusso video che viene mandato ad un’unità centrale di registrazione (quindi una terza copia) che presenterà in forma immediata e semplice i file audiovideo.

Sarà possibile, con un click, generare l’hash di tali file, ovvero un codice univoco che ne rappresenta il contenuto e ne certifica l’integrità. Se un video viene modificato una nuova procedura di hashing non potrà assolutamente restituire la medesima stringa.

E’ presente il masterizzatore che permetterà la copia su disco ottico (finalizzato, ovvero non modificabile) di tutti i file, oppure su supporto USB
Esegue la trascrizione automatica dell’interrogatorio, producendo un file di testo liberamente utilizzabile

Per saperne di più:

La riforma Cartabia prende il nome dall’ex-ministro della Giustizia Marta Cartabia ed è stata resa esecutiva mediante un decreto del governo Meloni il 10 ottobre 2022. L’obiettivo della riforma è semplificare e velocizzare l’iter processuale e introdurre un progressivo aumento della digitalizzazione dei processi.

Un dato personale è un’informazione che permette di identificare una persona o alcuni aspetti dei suoi comportamenti o delle sue preferenze. Alcuni esempi possono essere video e foto di persone che partecipano a eventi politici o religiosi, ma anche tutto ciò che rende manifesti problemi di salute. E’ facile capire come molti video e molte fotografie contengano dati personali e quanto sia vincolante l’uso di servizi che rispettano le norme già dalla progettazione.

Le nuove norme sulla documentazione degli atti d’indagine (artt. 17 c. 1 lett. c), e); 18 c. 1 lett. b), e) e 20 c. 1 lett. a) del d.lgs. 10 ottobre 2022 n. 150) si innestano nel più ampio e rinnovato sistema di documentazione degli atti processuali, risultante dalle proposte di emendamento della Commissione Lattanzi all’originario disegno di legge Bonafede.

In questa cornice, le modifiche relative alle indagini avrebbero dovuto segnare il passaggio da un modello di “lettura mediata” dell’atto investigativo (il verbale cartaceo) ad uno più aperto, penetrante e intellegibile (la sua registrazione). L’art. 1 c. 8 lett. b) della legge delega n. 134/2021, infatti, demandava al Governo di “prevedere i casi in cui debba essere prevista almeno l’audioregistrazione dell’assunzione di informazioni dalle persone informate sui fatti, senza obbligo di trascrizione”.

Un’innovazione portatrice di effetti virtuosi non solo per la genuinità della (futura) prova dichiarativa. Si pensi, d’altro canto, a quanto risulta potenzialmente determinante, per l’indagato-imputato e per il suo difensore, l’esame delle sommarie informazioni nella loro forma originale e integrale: determinante per la valutazione sull’attendibilità dei dichiaranti; determinante rispetto alla prognosi dibattimentale e quindi per la scelta del rito. 

La scelta di procedere a registrazione integrale della sommaria informazione, insomma, costituiva una previsione di grande impatto, in grado di rendere finalmente trasparente l’atto di indagine, di restituire il narrato dell’informatore (categoria che comprende, come noto, sia la vittima che il testimone in senso stretto), di cogliere le eventuali “sollecitazioni” investigative attraverso cui questa narrazione si compie. In una parola: di rendere comprensibile al giudice e alle parti, nella futura partita giudiziaria, il reale valore del contributo dichiarativo, senza il filtro della verbalizzazione, che è per sua natura manipolativa: la verbalizzazione appiana (o appiattisce), trascura, corregge, sintetizza, altera, risente della mano e della forma mentis del verbalizzante, anche quando egli sia nella più perfetta buona fede e dunque al netto dei casi di pressioni o abusi che pure – come insegna la prassi giudiziaria – esistono.

Alma Sicurezza, grazie alla sua doppia esperienza, ovvero la sua competenza sia negli aspetti tecnici sulla videosorveglianza, sia in merito alla normativa sulla privacy, ha costruito una soluzione affidabile per soddisfare le nuove esigenze dell’interrogatorio, ovvero produrre una registrazione audio-video ed attestarne la genuinità nel corso dell’intero procedimento giudiziario, il sistema InterrogaRec.
InterrogaRec di Alma Sicurezza permette la copia su DVD di un doppio filmato (sono supportate da due a quattro telecamere quindi fino a 4 filmati indipendenti) con audio e codice “hash” che viene generato al termine dell’interrogatorio mediante due differenti algoritmi (MD5 e SHA1) universali e riconosciuti.
Inoltre, grazie alla dotazione di un microfono professionale, è possibile allegare anche la registrazione solo audio aggiuntiva e la trascrizione automatica dell’interrogatorio.

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